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per qualsiasi suggerimento o quesito.

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    Commenti

    Gentile A. Macchi,

    Mi chiamo Luca. Sono un ragazzo bresciano di 18 anni, maturatosi quest’estate al liceo scientifico Calini e attualmente alla ricerca di un’ispirazione riguardo a quale percorso di studi intraprendere (effettivamente un tantinello in ritardo)

    Non nascondo la mia forte ammirazione nei Suoi confronti e nei confronti del Suo lavoro. Anch’;io, come Lei (se la sua biografia non mente) sono sempre stato interessato alle realtà internazionali del mondo, delle quali mi sarebbe piaciuto portare una piccola testimonianza.

    Recentemente, in occasione di un viaggio organizzato dal Giornale di Brescia attraverso le capitali della Mitteleuropa, al quale ho avuto l’onore di partecipare ma ancor più il privilegio di contribuire, scrivendo gli articoli della nostra piccola redazione da viaggio che poi il Giornale avrebbe pubblicato come resoconto dell’esperienza, ho scoperto e realizzato la mia grande passione verso il giornalismo, professione (la definisco così per non dire stile di vita) a cui adesso aspiro.
    In particolare, mi piacerebbe molto portare testimonianza di territori, Paesi e persone che vivono in situazioni di quotidiana difficoltà, consapevole di avere il Dovere, oltre che il potere, di protestare per coloro che invece non ne hanno la possibilità.

    Volevo chierdle quindi, se fosse possibile, di fornirmi qualche consiglio riguardo al tipo di studi che dovrei intraprendere, magari anche in riferimento alla Sua personale esperienza.

    La ringrazio per la Sua cortese disponibilità e Le porgo cordiali saluti.

    Caro Luca,
    grazie per i tuoi complimenti.
    Posso dirti due cose rispetto ai consigli che mi chiedi, con molta franchezza.
    1) Il mestiere di giornalista è molto cambiato e oggi si richiede una specializzazione altissima. Quindi, se vuoi occuparti di politica estera, ti consiglio di seguire un corso universitario su questa materia o in scienze politiche, indirizzo internazionale. Dopo la laurea poi è necessario un master o un corso di specializzazione in giornalismo. In Italia ci sono diverse scuole riconosciute dall’ordine (le migliori a Milano, Perugia, Urbino), ma io ti consiglio di guardare anche alle tante scuole all’estero. E’ fondamentale infine parlare molto bene l’inglese e se possibile una seconda lingua.
    2) Con la crisi che ha investito i giornali e le tv quella del giornalista non è una carriera facile. Tantissimi giovani usciti dalla scuole di giornalismo passano anni e anni con contratti precari e pagati davvero una miseria. Molti altri restano collaboratori a vita. La concorrenza è fortissima. Solo un alto grado di bravura, preparazione e specializzazione ti può far emergere.
    Inoltre andare in giro per il mondo a raccontare quello che accade è sempre più raro e ormai compito affidato a poche “firme”. Arrivarci è difficilissimo. La maggior parte dei giornalisti resta in redazione a scrivere articoli sulla base di quanto riportato d agenzie e social media.
    Detto questo (perdona l’eccessiva franchezza, ma è la cruda realtà), se davvero senti che questa è la passione della tua vita, non ci rinunciare. Ma preparati, come ti ho detto, a molti sacrifici, tanto impegno e pochi soldi.
    Un saluto e un “in bocca al lupo”
    Luca

    Salve, sono anni che posticipo questo mio sogno del cassetto che è quello di un giorno poter fare il suo stesso lavoro . Il mio unico intralcio è non saper da dove cominciare, vorrei chiedere a lei se poteva darmi quanche consiglio per muovere i primi passi. Ho fatto moltissimi lavori di fografia ma nessuno di questi in fondo è la realizzazione del mio desiderio.
    la ringrazio in anticipo

    Giorgia

    Il mio nome è Niccolò, ho ventitré anni. Premetto che è un piacere poter contattare un professionista come lei.
    Dopo un lungo periodo di riflessioni, errori commessi, impieghi non propedeutici a ciò che vorrei davvero fare ed epifanie fuorvianti, ho finalmente realizzato che ciò che voglio realizzare nella vita è raccontare quanto di più lontano si trova dalla propria strada di casa. Ciò, unito a una mia passione per la mia fotografia, coltivata per ora ancora a livelli più che basici, e al mio interesse per la storia, la cronaca e il sociale, si traduce nella volontà di diventare ciò che è lei, di raccontare ciò che racconta lei. Desidero quindi chiederle che cosa consiglia a un ragazzo con qualche esperienza lavorativa alle spalle, ancora privo di una laurea, ma con la voglia di partire, in senso metaforico e non. Dal punto di vista pratico, accademico e lavorativo, da dove mi consiglia di cominciare? Mi rendo conto che la mia sia una domanda estremamente aperta e che richieda tempo affinché possa godere di una risposta, ma spero di trovarla disposto e libero di concedermela. Lo apprezzerei tantissimo.
    La ringrazio in anticipo e le porgo i miei più cordiali saluti.

    Niccolò

    Mi chiamo Gabriel, ho 25 anni, sono nato in Ecuador ma abito in Italia da 17 anni.
    Le scrivo queste righe per dirle che ammiro molto il suo lavoro, mi è d’ispirazione.
    Io ho studiato cinema a Milano, specializzandomi in sceneggiatura.
    Ho sempre però avuto un debole per il foto giornalismo e per quello che riesce a trasmettere alle persone.
    Sono un ragazzo molto curioso e che tiene molto all’informazione, leggo tanto e cerco di avere sempre più punti di vista della stessa situazione.

    Mi piacerebbe davvero molto intraprendere questa carriera.
    Lei, dalla sua decennale esperienza, ha qualche consiglio o suggerimento da darmi?
    Come posso iniziare? Con chi o con che ente devo confrontarmi?

    In attesa di una risposta le auguro una buona giornata.

    Con stima e onestà.

    Gabriel

    Ciao, prima di tutto voglio complimentarmi per la tua carriera e soprattutto per le fotografie, io studio ancora ma vorrei diventare fotoreporter di guerra (non ho proprio dubbi) e vorrei dei chiarimenti su come cominciare con questa professione e come funziona.

    Floriana

    Salve mi chiamo Nicholas ho 19 anni vorrei diventare reporter di guerra… Vorrei studiare scienze della comunicazione e poi specializzarmi in giornalismo di guerra
    Come percorso di studi è giusto?

    Nicholas

    Salve Signor Alfredo, sono un ragazzo Italiano in cui ama la fotografia reportage. Lavoro come free lance in alcuni studi fotografici vicino paese mio, ma sogno da sempre di viaggiare e raccontare storie fotografando persone, ambiente e documentando il tutto.
    Le mando questa email chiedendole cosa potrebbe consigliarmi o a chi rivolgermi per apprendere questa mia passione come un lavoro. Grazie

    Rosario

    In risposta a Giorgia, Nicolò, Gabriel, Floriana, Nicholas, Rosario

    Intanto grazie a tutti per le belle cose che mi avete scritto sul mio lavoro. Rispondo a tutti e dopo un pò di tempo perché le questioni che mi ponete sono simili: come cominciare questo mestiere, come arrivare a raccontare il mondo, quale è la strada migliore?

    Entrare oggi in una redazione per fare l’inviato non è affatto facile, anzi. Questo mestiere, già arduo in passato ora è diventato quasi impossibile.
    Perché molti giornali e televisioni stanno riducendo il numero dei loro giornalisti e tagliando le spese. La realtà purtroppo è che almeno in Italia la maggior parte di quanti lavorano nelle redazioni restano seduti ad una scrivania, a confezionare servizi con agenzie e materiale che arriva da ogni parte. Le trasferte all’estero degli inviati sono diventate una rarità anche per i grandi giornali .
    È dunque un mestiere finito? Non credo, perché se il web e i social ci portano immagini e notizie da tutto il mondo con grande facilità, serve sempre chi con professionalità ci possa aiutare a capire le cose e a distinguere la realtà dalla post-verità. Solo andando sul campo a vedere con i propri occhi si sconfiggono le fake news.
    Si stanno aprendo quindi spazi diversi, per una professione diversa dal passato, basata più sulle propria capacità di farsi conoscere che sull’attesa di un’assunzione improbabile in qualche giornale. La rivoluzione digitale ha aperto spazi infiniti a chi voglia raccontare il mondo. Il mondo dell’informazione è alla portata di tutti, purché ci siano curiosità, onestà e professionalità. Oggi chiunque può fare una diretta video da un evento o raccontare sui social quello che pensa. La concorrenza è però spietata e le retribuzioni per i collaboratori da fame.
    Che fare allora? Io penso che soprattutto il futuro per questa professione serva una grande e rigorosa preparazione. Sia nelle scuole di giornalismo, sia nelle Università con i tanti corsi di comunicazione, economia, storia, scienze politiche. Studiare, prepararsi il più possibile, imparare le nuove regole del mestiere e le lingue: meglio se una seconda oltre all’inglese, come il cinese, il russo o il francese per l’Africa e lo spagnolo per il sud America.
    Riassumendo: è fondamentale specializzarsi in un settore che vi piace (per capirci non “esteri”, meglio una precisa area del mondo). Leggere tanto e tenersi aggiornati seguendo gli esperti di quel campo. E alla prima occasione cominciare a scrivere. Anche da casa. Prima di partire serviranno anni, necessari per avere una solida preparazione e magari già esservi fatti un nome ed esservi creati una buona rubrica di contatti. Servono tanto impegno e determinazione insomma e come è capitato a me anche una buona dose di fortuna.

    Alfredo Macchi

    Alfredo Macchi