La notte del 29 giugno 2009 a Viareggio intere famiglie sono state inghiottite da una palla di fuoco mentre stavano dormendo nelle loro case. Una piccola hiroshima nel cuore di una tranquilla cittadina di mare. IMG_6003L’intera città li porterà per sempre i segni, quelli di una catastrofe di cui ancora non si conosce la responsabilità.
Camminando in via Ponchielli ti accorgi subito di quanto sia spaventoso quello che è successo: ancora a centiaia di metri dalla ferrovia, dove i palazzi sono perfettamente integri, vedi i segni del calore: siepi ed alberi improvvisamente seccati, vasi di fiori di plastica liquefatti. Poi entri in una via fatta di rovine spettrali, di palazzi anneriti e pietrificati.
Dalle finestre scorgi camere da letto con le lenzuola sfatte, rimaste ferme all’istante dell’inferno. Bicilette ridotte a scheletri, auto di cui non riconosci più nulla. L’odore acre del kerosene bruciato.
E ripensi alle zone di guerra, alle strade devastate dopo i bombardamenti, alle persone bruciate in pochi attimi senza un perchè.
No, Viareggio non va dimenticata.